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Serie A 2013-2014

Cavani al City e Balotelli al Napoli da giugno

15 novembre 2012
Napoli Club
“Rumors da Manchester: Cavani al City e Balotelli al Napoli da giugno”
 
 
Giovedì 15 novembre 2012 - ore 13:52 “Rumors da Manchester: Cavani al City e Balotelli al Napoli da giugno” Fanno riflettere e destano un po' di preoccupazione tra i tifosi azzurri le parole di Mino Raiola sul futuro di Edinson Cavani. "A 62 milioni ci sono delle squadre pronte a prenderlo da giugno". Due su tutte: il Manchester City e il Psg, ovviamente club di proprietà degli sceicchi arabi. La sensazione, al momento, è che siano gli inglesi in vantaggio sulla corsa a Cavani. Anche perché alle prese, ormai da tempo, con la 'grana' Balotelli.

L'asso della Nazionale di Prandelli ha quasi del tutto rotto col tecnico Mancini, che ultimamente lo ha relegato in tribuna dopo l'ennesima 'notte brava'. Tra alcuni addetti ai lavori e da Manchester, allora, giunge una suggestiva ipotesi: in estate Cavani potrebbe passare al Ciy e Balotelli approdare a Napoli, anche perché la showgirl partenopea Raffaella Fico aspetta un figlio da lui. Nonostante Raiola abbia smentito che Mario possa arrivare in azzurro, non sono pochi i sussurri che arrivano in tal senso.

Fantacalcio? Staremo a vedere. Balotelli, in effetti, come giocatore non si discute e di certo potrebbe infiammare il San Paolo. Ma il Matador è un'altra cosa, in campo anche come stile di vita. La speranza è che possa restare a lungo all'ombra del Vesuvio. Azzurrissimo.
 

le pagelle

12 novembre 2012
Napoli Club

Genoa-Napoli 2-4, remuntada azzurra! Ecco le pagelle

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Vittoria fondamentale per il Napoli di Walter Mazzarri che espugna Marassi. 2-4 il risultato finale. Gli azzurri non si sono abbattuti, anche nelle avversità. Sotto di un gol alla fine del primo tempo, hanno riacciuffato il pareggio con Mesto, per poi andare di nuovo sotto con la marcatura di Bertolacci. Poteva essere un duro colpo per gli uomini di Mazzarri. Così non è stato. Prima Cavani riesce a pareggiare i conti, poi Hamsik ed Inisgne chiudono definitivamente la gara. Tre punti importanti, soprattutto per il morale in vista dell’insidioso match casalingo contro il Milan. Ecco i giudizi di IamNaples.it:

De Sanctis 6.5: Incolpevole sui due gol, si fa trovare attento e in almeno due occasioni risultano fondamentali i suoi interventi per evitare il gol.

Campagnaro 5.5: Qualche passo indietro rispetto alle prestazioni di questa prima parte di stagione. Va in difficoltà contro Jankovic, spesso in affanno nei disimpegni diensivi. (5′ st Mesto 7: Magari sarà un caso (mica tanto), ma quando entra il Napoli cambia marcia. Va subito in gol grazie ad una magia di Insigne, cross perfetto per la rete del 2-3 di Hamsik. Va anche vicino alla doppietta, ma nel frangente non colpisce benissimo il pallone).

Cannavaro 6: Immobile gli crea non pochi grattacapi. Quando può, però, cerca di far ripartire la squadra, talvolta con iniziative personali e progressioni offensive.

Gamberini 6: Ancora una buona prestazione per il difensore azzurro con il rendimento più costante di questo inizio stagione. Sempre puntuale e presente in retroguardia, forse avrebbe potuto coprire leggermente meglio in occasione del gol di Bertolacci.

Maggio 5: Non riesce ad ingranare l’esterno destro del Napoli. Escluse le primissime partite di questo campionato, non ha dato il solito apporto alla squadra, soprattutto in fase offensiva. Deve riprendere la forma dei tempi migliori.

Behrami 5.5: Deve correre tantissimo e fare tanto lavoro sporco. Perde, però, qualche pallone pericoloso a centrocampo e soffre leggermente la qualità della mediana genoana. (28′ st Inler s.v.)

Dzemaili 5.5:  Ovviamente non può dare le geometrie giuste alla squadra, in quanto agisce in un ruolo non congeniale alle sue caratteristiche.

Hamsik 6.5: Primo tempo un po’ in ombra per lo slovacco. In un paio di occasioni non fa la scelta più giusta negli ultimi venti metri. E’ nella seconda frazione che esplode tutto il suo talento. Assist, inserimenti vincenti e tanta intelligenza tattica. Fondamentale nell’economia del match.

Dossena 6: Pochi errori per l’esterno sinistro azzurro. Probabilmente la fiducia profusa da Mazzarri nei suoi confronti, con l’assenza di Zuniga, gli sta dando una certa consapevolezza nei propri mezzi. In netta crescita rispetto alle ultime partite.

Pandev 5: Parte abbastanza bene. Tiene palla e i suggerimenti per i compagni sono sempre interessanti. E’ palese, però, che il macedone ha visto giorni nettamente migliori. Come per Maggio, deve riprendere la giusta forma fisica (38′ pt Insigne 7: Si fa trovare subito pronto. Non tradisce il mister che lo lancia in campo al posto di Pandev, cambiando anche il tipo di gioco. C’è il suo zampino sul gol di Mesto. Un’autentica magia che spiana la porta all’esterno ex Genoa per l’1-1. Crea sempre scompiglio nella retroguardia genona. Va in più occasioni vicino al gol, colpendo anche una sfortunata trasferta. Timbra la sua prestazione fantastica con un gol, sinonimo di maturità e freddezza. Può solo crescere!)

Cavani 6.5: E segna sempre lui. Il Matador. Nel primo tempo per lui la porta sembra stregata, ma il gol era nell’aria ed arriva nel momento giusto, funzionale alla remuntada azzurra.

All. Mazzarri 7: Il mister riesce a mantenere alta la concentrazione dei ragazzi durante tutto l’arco del match. Bravo a cambiare tipo di gioco con l’inserimento di Insigne in luogo di Pandev, spostando gli equilibri a proprio favore. Scelta giusta e vincente quella di sostituire Campagnaro con Mesto, decisivo e fondamentale nell’economia del match.

Dalle stalle alle stelle

12 novembre 2012
Napoli Club
Dalle stalle alle stelle

Due volte in svantaggio, gli azzurri superano il Genoa in rimonta con i gol di Mesto, Cavani, Hamsik e Insigne
Come è incavolato Mazzarri a fine primo tempo. Ed ha le sue buone ragioni visto che il Napoli ha sprecato almeno quattro occasioni da gol limpide con Maggio (11’ e 15’), Cavani (42’ e 44’). Poi con un tiro e mezzo il Genoa, grazie anche ad un rimpallo fortunoso sulla schiena di Cannavaro, coglie il gol del vantaggio con una persona che la scrivente conosce benissimo e non vorrebbe mai segnasse contro il Napoli (22’).
Il Genoa, che è ben poca cosa per la verità, rischia di raddoppiare su contropiede con Bertolacci, che vede il suo tiro ravvicinato deviato sulla traversa da De Sanctis (33’). Nel finale di primo tempo esce Pandev per infortunio, al suo posto entra Insigne.
In una gara tutto sommato corretta, ci sono due ammoniti per il Napoli, Dzemaili e Gamberini. Alcuni falli dei padroni di casa non sono stati segnalati dalla sestina arbitrale, che ha invece rilevato una molto dubbia posizione di offside in un´azione con Pandev lanciato a rete (27’).

Al 9’ del secondo tempo c’è il gol dell’ex. Mesto (entrato per un pessimo Campagnaro) servito da Insigne con una mezza rovesciata, si inserisce tra due avversari e arrivando sul fondo insacca tra portiere e primo palo.
Ma non c’è neanche il tempo di mettere palla a centro che il Genoa, va via sulla sinistra, Maggio - sulla posizione che era di Campagnaro - non chiude su Kucka, crossa in area con difesa del Napoli schierata e Bertolacci tra due difensori mette la palla in rete.
Difesa del Napoli disastrosa.
Eppure le azioni favorevoli ci sono. Su tutte la traversa di Insigne al 30’ su tiro dal limite, alzato da Frey con la mano. Dopo un minuto Cavani entra in area su rimpallo fortunoso, messo a terra da Granqvist, riesce a passare all´indietro per Mesto che però calcia alto sulla traversa.
Ma, per citare Gaber, per fortuna che c’è un certo Cavani. E’ il 34’ e il Matador servito da un passaggio filtrante di Hamsik sul filo del fuorigioco, dribbla anche Frey col destro e deposita in rete di sinistro.
Al 42’ si rischia di brutto ancora una volta. Seymour lasciato completamente solo da Dossena vede il proprio tiro a botta sicura respinto proprio col corpo dal recupero provvidenziale dello stesso Dossena, che fa un miracolo e si fa perdonare alla grande.
Anche perché il Napoli questa maledetta partita la deve vincere.
E lo fa.
44’. Traversone dalla destra di Maggio, Hamsik arriva di testa in tuffo e porta il Napoli in vantaggio.
Finale al cardiopalma e quarto gol di Insigne, che è la fotocopia del gol di Lavezzi al Cagliari fatto allo scadere. E infatti anche oggi è il 49’.
Ora posso andare a farmi ricoverare, buona serata a tutti.
(maria rosaria damiano)

il cuore di Mazzarri è il cuore del gruppo

12 novembre 2012
Napoli Club

LA RIFLESSIONE DEL PROF. SANTARPIA: "Napoli, il cuore di Mazzarri è il cuore del gruppo"

 

MARSIGLIA (FRANCIA) - Il Dr. Alfonso Santarpia, professore associato in psicopatologia clinica all'Université d'Aix-Marseille scrive a "Napoli  Magazine": "Sono arrivate notizie tranquillizzanti sulla salute fisica di Mazzarri, ed il mister continua a rassicurare tutti in merito. Ma quello che non puó sfuggire ai tifosi e che preoccupa, è un cambiamento evidente delle abitudini gestuali dell'allenatore partenopeo. Il suo rapporto con il corpo e le emozioni è cambiato. Si era già evinto all'inizio del ritiro pre-campionato e, nella partita a Marassi, ha avuto la massima espressione: il volto preoccupato, a tratti pallido, uno sguardo piú spento, un corpo meno mobile. Stiamo parlando della gestione delle emozioni. Quelle emozioni che passano inevitabilmente per la percezione del cuore battente. E sembra contraddittorio rivedere un Napoli al cardiopalma proprio nel momento in cui Mazzarri imprime al suo corpo un'attitudine preoccupata che non appariva in passato. Attitudine, lontana mille miglia da quell'esternazioni emotive che trovavano l'allenatore in manica di camicia, al freddo ed al caldo. Detto questo, ci si sarebbe aspettato un Napoli preoccupato ed impaurito e cosi' è stato nel primo tempo. In verità, la zona Mazzarri era scomparsa dai taccuini di cronaca, ma si e' rivista nei minuti finali ed arrembanti che hanno condotto il Napoli al successo in rimonta. La prova con il Genoa testimonia un fatto nuovo, testimonia chiaramente il rapporto che il Mister ha instaurato con la squadra. Quella carica che in passato partiva dal corpo di Mazzarri, nei secondi 45 minuti col Genoa è stata autogenerata dal gruppo, che ha interiorizzato i movimenti emozionali e le spinte che in passato l'allenatore innescava dall'esterno. E' segno di maturità e di gratitudine, riuscire a portare nei movimenti della squadra quella antica grinta del Mister senza un rapporto emozionale diretto. Un gruppo che ha incorporato il verbo acceso del suo condottiero e ne ha messo in scena i suo battiti. Questo processo di passaggio emotivo è un marchio forte di una squadra che ha raggiunto una maturità emotiva, e che riesce a combattere con delle risorse emozionali interiori, all'insegna di un'identificazione profonda con la filosofia del suo condottiero".

13 ^ giornata

 
Bologna-Inter
Livorno-Juventus
Milan-Genoa
Napoli-Parma
Roma-Cagliari
Sampdoria-Lazio
Sassuolo-Atalanta
Torino-Catania
Udinese-Fiorentina
Verona-Chievo

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