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sabato
 
24 novembre 2013
ore 20,30
 
Napoli Stadio San Paolo

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Serie A 2013-2014

da zero a dieci

10 febbraio 2013
Napoli Club

Da Zero a Dieci: Morgan da impazzire, lo scempio Insigne, la rivoluzione di Mazzarri e l'esilarante imitazione di Pandev

 

Il dolce nel finale… ma quanto amaro! Una gara strana, una squadra confusionaria ed un Campagnaro stoico… Lazio-Napoli, semplicemente Da Zero a Dieci.

Zero ad un’uscita ancora una volta insensata di Morgan De Sanctis, che prova a bissare la catastrofe di Firenze. Lulic lo grazia, ma questa non può essere un attenuante. Morgan, ma dove hai la testa?

Uno all’approccio degli azzurri nei primi 10 minuti  di gara.  Provi a convincerti che sia solo l’inizio, che la squadra da un momento ritroverà quelle sicurezze che l’avevano contraddistinta nell’ultimo periodo. Attesa purtroppo vana. La reazione finale è più di nervi che di testa…

Due alla scelta di tenere fuori dalla formazione iniziale Britos. A prescindere dalle prestazioni di chi era in campo. Nelle ultime uscite l’uruguayano aveva dimostrato di meritare una maglia da titolare. Fuori logica.

Tre come i cambi effettuati da Mazzarri. Un po’ per necessità, un po’ per convinzione, il tecnico questa volta ha cercato di variare uno schema che rischia spesso di essere scontato. Coraggiosa la scelta di El Kaddouri, interessanti i diversi cambi di modulo proposti nell’arco dei 90’. Per una sera un Walter rivoluzionario.

Quattro gli uomini saltati da Lorenzo Insigne al 67’. Lorenzo toglie gli scarpini ed indossa gli sci, facendo fare una magra – magrissima – figura agli avversari che, invano, provano a fermarlo. Una fuga per la vittoria stroncata solo dal fallo di Dias, un messaggio al suo tecnico che non può più ignorare la crescita di questo ragazzo. Tenerlo in panchina è un po’ come avere una Ferrari in garage ed uscire con un Fiat 131 Mirafiori. Con tutto il rispetto per la Mirafiori. Un’offesa all’estetica.

Cinque i punti di distacco dalla Juventus. Doveva essere la giornata in cui si lanciava un segnala importante. Un pari sul campo della Lazio può starci, ma è la prestazione che proprio non convince.

Sei al palo che esaudisce il desiderio di un immobile De Sanctis, rispedendo al mittente un destro terrificante di Floccari. Divina Provvidenza.

Sette al Goran Pandev versione imitatore. Esilarante il macedone quando, esasperato dai fischi spesso a sproposito di Orsato, ne imita alla perfezione le gesta non certo gloriose.

Otto al fenomeno Mauri che riesce ad infortunarsi nel tentativo di sbeffeggiare De Sanctis andando a recuperare il pallone calciato a rete da Floccari. Galeotta fu… la caviglia.

Nove i centimetri che dividono Edinson Cavani dalla rete al 38’, sul colpo di testa che si stampa sulla traversa. Alla prima palla buona da giocare, ovviamente. Come un mamba.

Dieci al Toro. C’entra poco l’astrologia e la passione per gli oroscopi. Onore ad Hugo Campagnaro. “Ha già firmato con l’Inter”. “Resterà in panchina fino alla fine della stagione”. Quante se ne sono dette/lette/sentite. Hugo è invece lì. A sudare. A lottare. A segnare con un destro al volo – manco nei suoi migliori sogni – per quella maglia che ha sempre onorato. Ed onorerà fino alla fine. Un uomo vero. Nell’era dei quaquaraquà è oro puro.

ULTIMISSIME

10 febbraio 2013
Napoli Club
Domenica 10 febbraio 2013 12:47 Mercato - Napoli, affare fatto per Diakitè, le cifre Ha fatto arrabbiare Lotito, ha quasi fatto arrabbiare Moratti che se lo era visto "abbinare " dal collega romano. Il protagonista è Modibo Diakite, difensore francese separato in casa con la Lazio da mesi (si allena a parte con Zarate e Foggia), precisamente da quando ha rifiutato tutte le offerte di rinnovo (l'ultima da 830 mila euro circa) e ha deciso di sposare un nuovo progetto per il prossimo anno. Già, perchè Diakite da luglio sarà un giocatore del Napoli: il francese ha scelto e tra pochi mesi, libero da vincoli contrattuali, cambierà maglia.

Il d.s. azzurro Bigon, con un corteggiamento effettuato nei tempi consentiti dai regolamenti, ha anticipato la concorrenza (sempre forte quando si parla di giocatori a scadenza) e ha rimpiazzato la prevista partenza di Campagnaro che ha già trovato l'intesa con l'Inter per il prossimo anno. Concorrenza Diakite, assistito in questi mesi così delicati dall'agente Ulisse Savini, è stato nel mirino della Juventus (il duo Marotta-Paratici ha sempre le antenne dritte sui parametri zero) e dell'Inter (anche se in forma meno intensa e convinta), ma alla fine il 25enne francese ha scelto il Napoli nonostante le ricche tentazioni dall'estero di Liverpool, Stoccarda e Anzhi: per il giocatore c'è un contratto di 4 anni da circa 900 mila euro a salire, cifra superiore a quella propostagli dalla Lazio fino a poco tempo fa per porre fine a un braccio di ferro che in pratica dura dalla scorsa estate con i no a Bordeaux, Fiorentina e Genoa. Gazzetta dello sport .

NOTIZIE

10 febbraio 2013
Napoli Club
 
Luigi De Laurentiis twitta: ”Santo Campagnaro” 'Santo Campagnaro', urla su Twitter Luigi De Laurentiis, il figlio del patron Aurelio e vice presidente del club azzurro. Sarà pure a due passi da qui, la Città del Vaticano, ma da qui a compiere questo passo ce ne passa. Ma il Napoli della sette vite ha il cuore e il coraggio di Hugo Armando Campagnaro. Lui, come il Napoli, non sa davvero cosa significa arrendersi: non gioca bene, 'il Toro', ma affonda da bomber vero, come lo è stato ai tempo del Deportivo Moron, in serie C, nella sua Argentina. Mattino.
 
 
Domenica 10 febbraio 2013 12:21 Eto’o shock: “i dirigenti della mia federazione vogliono uccidermi” Samuel Eto’o, forte centravanti ex Inter e Barcellona, ora in forza all’Anzhi, teme per la sua vita. A metterla a rischio, secondo quanto lo stesso capitano della nazionale camerunense ha rilasciato al magazine Je Wanda, sarebbero i dirigenti della sua federazione:

“Vogliono uccidermi, i dirigenti della federazione vogliono attentare alla mia vita, vivo ora con un gruppo di gendarmi e un letto davanti alla mia porta, io ci tengo alla mia sicurezza“.

Il giocatore, che sostiene tra l’altro di avere subito ”minacce di morte”, attualmente si trova in Sud Africa per assistere alla finale della Coppa d’Africa ed ha rifiutato di giocare l’ultima amichevole del Camerun contro la Tanzania. CanaleNapoli.
 
 
Domenica 10 febbraio 2013 11:40 Corbo su Insigne: ”Perchè si lesinano spesso gli elogi e si negano i diritti di questo monello” IL NAPOLI si è forse rivisto nella Juve, si è illuso di poter liquidare con potenza e agilità la Lazio, come i campioni la Fiorentina. Ha fantasticato un'altra partita. Si è sdraiato su un sogno, brutale il risveglio: entrato in campo è travolto da una Lazio inattesa, ben schierata su tutti gli spazi offensivi,fluida, forte di un coraggio consapevole attacca in pressing tutti i portatori di palla.

Mostra di conoscere tutti i punti deboli del Napoli in questa sfida di difficoltà neanche immaginate. Almeno tre. Sulla sua destra, la Lazio mira a Zuniga, rientrato in settimana da Miami (Colombia-Guatemala) con un mulinello: Candreva in prima battuta, Konko a ridosso. Al centro, Inler nella fase critica un buco nero, di più, lo squarcio più largo nella rete. Si riprenderà per fortuna sua e del Napoli nel finale.

Ma nei momenti cruciali è un porto franco per la Lazio. A sinistra, un'altra coppia (Mauri più avanti, scortato da Radu) impegna l'inutile Mesto e Campagnaro. L'infortunio di Mauri sostituito da Lulic non modifica i rapporti in favore della Lazio. Se questi tre obiettivi sono centrati, è ben spiegato il primo tempo della Lazio di rado così motivata ed efficiente. Ma c'è un altro elemento di disturbo.

L'unica punta Floccari gioca secondo linee orizzontali, si sottrae al controllo fisso di Cannavaro, è una valanga su un Napoli sorpreso che non riesce a tener palla nè ad arginare avversari così aggressivi. Ci si mette solo Behrami con contrasti caparbi, ma è evidente l'inferiorità numerica a centrocampo, defilandosi largo a destra l'inespressivo Mesto. Non è più significativa la presenza di Pandev, tra i peggiori.

Sono invece ben collegati Ledesma, vertice basso, con il quartetto orizzontale che va da Candreva a Lulic, passando per Gonzales ed Hernanes, l'ultimo con sufficienza osservato da Inler. L'infortunio di Behrami spinge il Napoli a rischiare ancora di più. Cambia un mediano con Insigne, poi Mesto con El Kaddouri, giovane ma molto tecnico. Forse Mazzarri si è accorto che la Lazio al pressing aggiunge qualità. Ci prova con una formazione temeraria, ovviamente squilibrata, ma con tutta la dignità di un gioco che finalmente mette in allarme la Lazio.

La scintilla è il piccolo, generoso, creativo Insigne. Ma perchè si lesinano spesso gli elogi e si negano i diritti di questo monello a due passi? E' lui a trascinare il Napoli, a cambiare la partita, con Inler finalmente in ripresa, Cannavaro e soprattutto Campagnaro che rendono più reattiva una squadra alla ricerca di un risultato utile per tener lontana la Lazio in classifica e meno distante la Juve. Il tema tattico per oltre un'ora ha premiato la Lazio, al pari di un vigore costante nelle aggressioni.

Ma le sofferenze del Napoli, intollerabili nel primo tempo, non possono essere trascurate nè sottovalutate: Pandev non può concedersi una così desolante discontinuità nè Cavani (rientrato da Dubai, Spagna-Uruguay) ha saputo offrire una autorevole offensiva, degna delle attese e del più quotato cannoniere del campionato. In generale, pesano i viaggi dei tanti nazionali del Napoli. Una traversa con colpo di testa puntuale non giustifica le tonnellate di parole che in settimana si sommano sul futuro di Cavani.

C'è tutto in campionato da giocare. Mazzarri le tenta tutte, nella sua teatrale e costante protesta rivela tutta la delusione della sua amara serata, infila anche Calaiò, con la missione di un pronto intervento. Ritirando Zuniga, inventa un Napoli d'emergenza, da rischiatutto. Un azzardo che una Lazio affannata giustifica e consente, provata da una gara così vibrante ma faticosa. L'assedio finale diventa spettacolare, le emozioni culminano nel pareggio di Campagnaro. Ma tanti punti interrogativi meritano risposte. La prova di Mesto e il mancato utilizzo di Armero lasciano pensare. Repubblica.
 

Il gol di Campagnaro

10 febbraio 2013
Napoli Club
 
Hugo alla Van Basten Mai vista una squadra inseguire il pareggio con cinque attaccanti più Hamsik in campo per poi raggiungerlo a una manciata di minuti dalla fine con il gol in sforbiciata di uno stopper, neanche si trattasse di Van Basten. È il Napoli, bellezza! Leggere per credere: Cavani, Pandev, Insigne, El Kaddouri e Calaiò tutti insieme per un 3-2-5 con Hamsik mediano, obiettivo agguantare la Lazio in vantaggio da subito con la rete di Floccari.

L’uomo della provvidenza azzurra, al di là delle trovate di Mazzarri, si chiama Campagnaro, che tiene così accesa la fiammella scudetto, anche se l’implacabile Juve vola via a più cinque. Ma per come s’erano messe le cose all’Olimpico, pensando ai due match ball finiti sull’1-0 sui piedi amari del maratoneta Lulic e alla traversa colpita in pieno recupero ancora dal degno vice- Klose Floccari, ben più pesante dei legni colpiti in precedenza dallo stesso Floccari, da Cavani e da Inler, si può affermare che per il Napoli è un punto guadagnato. Gazzetta dello sport.
 

13 ^ giornata

 
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Torino-Catania
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